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Come evitare 10 errori frequenti nella gestione di un ecommerce

Come ogni esperienza, il modo migliore per imparare la lezione nella gestione di un ecommerce è sbagliare e imparare dall'errore; vediamo gli errori più comuni e come possono essere evitati.

Gestire un ecommerce può sembrare cosa facile o comunque macchinosa, tanti piccole pezzi che si incastrano uno nell'altro come ingranaggi di un orologio svizzero…non è sempre così semplice!

 

Gestire un ecommerce in tutte le sue parti è, infatti, una delle esperienze più complesse e formative per un imprenditore. Avere la responsabilità di un ecommerce significa integrare contemporaneamente aspetti teorici, strategici ma soprattutto pratici, cosa difficilmente desumibili da un master in gestione d’impresa o da un corso di business.

 

La maggior parte delle lezioni della vita si imparano gestendo grazie agli errori, a patto che si rifletta profondamente su ciò che si è fatto e su cosa si sarebbe potuto fare diversamente.

Errare humanum est, ma vediamo dieci errori frequenti che, commessi da altri, possono insegnarci la lezione senza doverla vivere.

 

Siccome un po’ di teoria non guasta mai, cerchiamo di capire meglio cos’è una piattaforma ecommerce.

 

Definizione dell’ecommerce

L'ecommerce è una pratica commerciale che mette in contatto commercianti e acquirenti tramite Internet.

 

Le transazioni di beni e/o servizi vengono effettuate da un negozio online, da un'app mobile e da altri canali di vendita come social network, marketplace, piattaforme di affiliazione, siti di compravendita, ecc.

 

Nel 2019 in Italia, il valore del fatturato ecommerce è stimato di circa 48,5 miliardi di euro, con una crescita del 17% sul 2018. 

Gli e-commerce sono tutti uguali?

 

No, non esiste una sola tipologia di ecommerce, bensì 4.

Le principali sono:

• B2B Business to Business, vendita di prodotti, informazioni o servizi tra aziende;

• B2C Business to Consumer, vendita di prodotti, informazioni o servizi tra aziende e privati;

• C2C Consumer to Consumer, compravendite tra consumatori privati;

• C2B Consumer to Business, dove consumatori privati mettono in vendita prodotti o servizi alle aziende.

 

Quali sono i vantaggi dell'ecommerce?

I vantaggi dell'ecommerce sono abbastanza semplici e collegati alla natura stessa della piattaforma, come: la possibilità di raggiungere un pubblico potenzialmente globale; l'opportunità di studiare in tempo reale le abitudini, i bisogni e i comportamentali degli acquirenti; l'operatività continuativa, non dovendo sottostare ad orari di chiusura; l'abbattimento dei costi di apertura e gestione del negozio.

 

Gli errori più comuni da evitare

Errore 1: ignorare la matematica

Se la matematica non sarà mai il vostro mestiere, trovate qualcuno in grado di aiutarvi perchè, anche se non specialmente all'inizio di una nuova attività, alla matematica deve essere mostrata l’attenzione dovuta.

 

Non necessariamente un settore dove la domanda è più alta rispetto agli altri può offrire grandi prospettive di guadagno: se il prezzo di vendita del prodotto è basso, potrebbe essere necessario vendere più del previsto per ottenere un profitto decente.

 

L’apertura di una nuova attività si basa sul profitto, che si ottiene: 

 

Profitto = Domanda * (Fatturato - Spese)

 

Tralasciare i calcoli può costare caro: anche quando il valore medio dell’ordine è alto, è importante non scordare mai di considerare i costi, altrimenti i margini di guadagno potrebbero non essere quelli sperati.

 

Errore 2: non progettare come trovare uno spazio sul mercato

All'inizio di un progetto i fondi spesso scarseggiano e si prende in considerazione il modello dropshipping

(modello di vendita grazie al quale il venditore vende un prodotto ad un utente finale, senza possedere materialmente il bene nel proprio magazzino)

per ovviare al problema.

 

Può sembrare un’alternativa allettante, ma attenzione ai contro. 

 

Considerando che questo ragionamento lo fanno in molti, entrerete in un mare già pieno di pesci e quindi dovrete far fronte ad uno dei maggiori problemi di chi ha un’attività: non riuscire a differenziarsi dai competitor.

 

“Stare nel mazzo” non va mai bene, per non parlare dell’inevitabile concorrenza dei colossi come Amazon.

 

Preoccuparsi dei competitor prima di aprire l’attività

Il mercato è pieno di aziende di varie dimensioni che potrebbero offrire lo stesso prodotto o servizio che volete mettere in vendita; in più, i competitor potrebbero avere già molte recensioni, molti like e seguaci sui social, un blog popolare e così via.

 

Se sul mercato non c’è spazio per quello che volete vendere, rischiate di non reggere il confronto.

 

Contenuti informativi

Scoprire cose nuove o creare un oceano blu può essere un obiettivo molto difficile da raggiungere. Uno spazio in un mercato che esiste già può essere ottenuto, per esempio, se i competitor peccano sui contenuti informativi.

 

Su internet si può trovare di tutto, infatti le informazioni saranno disponibili anche altrove, ma il vostro progetto potrebbe presentarle in modo talmente unico e particolare da riuscire a creare traffico. 

 

Errore 3: essere dispersivi nei prodotti

Aprendo un nuovo negozio, spesso, con lo scopo di incrementare le entrate di un negozio e-commerce, si tende ad aumentare i prodotti proposti.

 

Essere dispersivi, curare poco la presentazione del prodotto, sia per immagini sia per descrizione, oppure ancora inserire prodotti disomogenei con le linee del proprio brand può essere dannoso.

 

Un ulteriore problema si presenta anche per quanto riguarda la specificità del pubblico: diventa difficile rivolgersi a un target ben definito offrendo una vasta gamma di prodotti.

 

Errore 4: non curare i contenuti

“Content is the king”

Questa frase è stata davvero abusata, ma resta un principio cardine, specialmente per questo periodo: puntare sui contenuti può fare la differenza.

 

Il content marketing cattura l’interesse del pubblico; per quanto un prodotto sia difficile da raccontare non è il caso di scoraggiarsi, infatti, questo tipo di strategia si deve applicare ai clienti non al prodotto.

 

Costruire una strategia attorno ad un cliente ideale offre una vasta gamma di argomenti da trattare e molti modi più diretti e friendly con cui contattare il pubblico.

 

Errori 5 - 6: omaggi e contest

I contest e i premi in palio sono un innegabile prova di successo e, gestendo un ecommerce, non si può trascurare questa opportunità.

 

Omaggi, concorsi, contest, giveaway e offerte varie possono essere, infatti, un modo efficace per commercializzare sia i prodotti sia il brand (più quest’ultimo); purtroppo però non sono adatti ad ogni settore.

 

  • Sfruttare i campioni omaggio è possibile nel caso di prodotti deperibili o consumabili (cura della pelle, alimenti, integratori, ecc), al contrario, è difficile che questo meccanismo funzioni per tutti gli altri prodotti.
  • Organizzare un contest senza un piano preciso rischia di essere fallimentare: avere una strategia e seguirla è molto importante, soprattutto quando il successo è garantito dall’offerta o dalla partnership un blogger. Dopo l’attenzione momentanea suscitata dal contest e dopo gli sforzi profusi sui social, il pubblico potrebbe dissolversi in una nuvola di fumo.

 

Errore 7: gestire male il tempo

Aprire un proprio progetto significa, probabilmente, essersi occupati di tutto in prima persona: impostato il sito web, pensato agli aggiustamenti, caricato i prodotti, scritto le descrizioni, valutato il marketing…

 

Fare da soli può essere pratico ma al contempo è molto dispendioso in termini di tempo. Organizzare le tempistiche di tutte le attività in una tabella di marcia sarà molto utile per evitare gli sprechi.

 

Errore 8: non conoscere il cliente ideale

Ogni prodotto ha il suo compratore ideale: se già si conoscono i clienti, non è difficile individuare il prodotto giusto, viceversa, è molto difficile trovare dei clienti per un prodotto prestabilito.

 

Analizzare cifre, dati analitici e statistiche alla ricerca di un settore in cui lavorare sono passaggi necessari, ma risulta un passaggio cruciale anche definire il proprio cliente ideale creando una buyer persona

 

è la rappresentazione il più dettagliata e realistica possibile di un acquirente-tipo di un certo prodotto

 

Errore 9: non avere un piano marketing

Configurare un sito di ecommerce conoscendo chi sono i clienti, sapendo dove e come trovarli, impostare il piano di marketing sarà piuttosto semplice.

 

Per chi non decide queste cose, al contrario, non sarà così semplice: l’errore che si rischia di commettere è agire senza un progetto preciso, seguendo oggi una direzione e domani un’altra.

 

Alcuni canali saranno più efficaci rispetto ad altri: alcuni avranno più risultati con la pubblicità pay per click (PPC), mentre altre avranno più successo con SEO o social media; le email sono un canale di vendita costante.

 

Qualsiasi sia il piano, mettilo in atto.

 

Errore 10: sottovalutare le società di pay per click

All’inizio di un progetto è facile credere che un servizio oppure software, per crescere velocemente oppure per aumentare il traffico e così via, siano la risposta ai problemi senza portare conseguenze, fatica e dispendio monetario.

 

Può capitare che una società attiri l’attenzione, che vi convinca ad acquistare e questo richiede un investimento che graverebbe pesantemente sul bilancio.

 

Attenzione a quello che scegliete e firmate, soprattutto se sottoscrivete un contratto che vi vincola per un certo periodo di tempo a sostenere delle spese.

 

Quindi

Non si può prevedere il futuro, però ecco qualche consiglio per gestire un ecommerce con successo.

 

  • Oceano rosso o blu? C’è domanda in questo settore?
  • Qual’è il mio target? Cosa vuole? Di cosa ha bisogno?
  • Qual’è la differenza che offro? Ho un valore aggiunto?
  • Strutturare un piano di marketing preciso.
  • Evitare perdite di tempo inutili.
  • Scegliere correttamente i partner.
  • Studiare il design e l’usabilità dei prodotti quanto del sito.

 

Conclusioni

Come si apre un sito ecommerce?

Il modo più semplice per aprire un ecommerce per la tua azienda vitivinicola è aprire un negozio online con CruWine, la piattaforma integrata che permette di inserire la tua cantina vinicola online in poco tempo, senza esperienza di programmazione e con la massima sicurezza!

 

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